Autoclave con strumenti su un vassoio.
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Autoclave per dentisti: come sceglierla?

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In questo articolo vediamo insieme cos’è l’autoclave, come funziona e quali sono le caratteristiche fondamentali per scegliere un’autoclave per dentisti.
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Che cos’è un’autoclave?

Come riportato nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.lgs 81/08) le autoclavi sono delle “apparecchiature che consentono di porre sotto pressione il vapore” e che garantiscono la sterilizzazione delle strumentazioni odontoiatriche.

La sterilizzazione è data dall’azione del vapore sui vari tipi di materiali e strumenti all’interno dell’autoclave stessa. Ma non esiste un solo tipo di sterilizzatore e non tutti sono idonei all’utilizzo in ambito odontoiatrico.

Le autoclavi per la sterilizzazione sono classificate in 3 categorie: B, N e S. Vediamo nel dettaglio le loro specifiche e quale classe è la più indicata per il tuo ambulatorio.

Autoclavi di CLASSE B

Sono macchine di dimensioni ridotte e ideali per il trattamento di materiali semplici e piatti, come ad esempio i bisturi. La N infatti sta per “naked solid products” che identifica la sterilizzazione di strumenti solidi.

Non sono indicate per il trattamento di strumenti con corpo cavo, porosi, imbustati o materiali tessili. Proprio per questo motivo non sono autoclavi utilizzabili in uno studio dentistico.

Autoclavi di CLASSE N 

Sono macchine di dimensioni ridotte e ideali per il trattamento di materiali semplici e piatti, come ad esempio i bisturi. La N infatti sta per “naked solid products” che identifica la sterilizzazione di strumenti solidi.

Non sono indicate per il trattamento di strumenti con corpo cavo, porosi, imbustati o materiali tessili. Proprio per questo motivo non sono autoclavi utilizzabili in uno studio dentistico.

Autoclavi di CLASSE S

In questa famiglia rientrano tutte le autoclavi che non possono essere inserite nelle due classi precedenti.

Sono anch’esse dotate di pompa ma non dispongono del sistema a vuoto frazionato, quindi non sono indicate per la sterilizzazione dei corpi cavi. Le loro caratteristiche, inoltre, non sono definite da una normativa specifica, come avviene per la classe B, ma le prestazioni vengono indicate direttamente dalla casa produttrice.

Le autoclavi in classe S, come il modello Miele Cube X, possono essere utilizzate in contesto odontoiatrico solo per trattare tutti gli strumenti, non imbustati, ad utilizzo immediato. In casi come questo fai molta attenzione alle indicazioni fornite dal produttore della strumentazione odontoiatrica, spetta alla casa madre dichiarare se i suoi prodotti sono idonei alla sterilizzazione con autoclave in classe S.

Autoclavi per dentisti: quale scegliere?

Come abbiamo avuto modo di vedere, l’unica tipologia di sterilizzatori che presenta tutte le caratteristiche per essere impiegata in uno studio dentistico è la classe B.

Tutte le autoclavi Miele Professional sono in classe B perché realizzate secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento EN 13060 e in ottemperanza alla norma tecnica per le procedure di sterilizzazione degli strumenti medicali (UNI EN566-1) che fissa il limite di sicurezza della sterilità a 6.

Oltre all’efficacia e alla sicurezza del trattamento, le autoclavi Miele sono strumenti compatti, facili da utilizzare grazie ai comandi intuitivi e ai programmi personalizzabili secondo le tue esigenze.

E se parliamo di consumi? Bassissimi. I cicli di sterilizzazione sono molto brevi e dipendono dalla tipologia di strumenti da trattare e dalla temperatura impostata: per un carico standard da 2 kg a 134°C, ad esempio, sono sufficienti 27 minuti per l’eliminazione di germi, batteri e virus.

Hai bisogno di maggiori informazioni su quale tipo di sterilizzatore scegliere per il tuo studio dentistico?

Noi di Miele Professional siamo a tua disposizione